E’
capitato che la gente mi fermasse per strada per un saluto, perché mi avevano
riconosciuto, oppure perché avvenne un incontro casuale.
O
ancora tra i vari discorsi, gente che mi vede tutti i giorni, o gente che a
malapena conosce il mio nome, si ferma e mi dice: “Sai, mi chiedo come fai .. a
volte ti invidio, sei una ragazza forte, hai dimostrato di avere le palle
nonostante la giovane età ..”
E
poi altri che aggiungono: “non devi fare tutto tu, insomma hai anche i tuoi che
possono darti una mano ..”
A
parte il fatto che a me non pesa fare quello che faccio, come dico sempre
famiglia significa esserci, indipendentemente dai problemi, indipendentemente
da quanto si è giovani.
E
quando sento la gente dirmi “ti invidio”, mi verrebbe da rispondere: “esattamente,
di cosa mi invidi?”
La
mia forza, il mio lottare è dipeso da un dolore avuto, e se avessi avuto la
possibilità di scegliere, avrei preferito meno palle e meno forza, ma un pezzo
di cuore in più.
24
anni e tanti sacrifici .. e quindi?
La
vita mi ha ripagato con un bene che oggigiorno non ha quasi più nessuno: una
famiglia unita. Una promessa eterna, vera, che viene mantenuta a fatti ogni
giorno, e che ora è inchiostro sulla mia pelle.
Però
devo dirlo, siete così dolci quando mi dite che riesco a gestirmi vita, casa,
lavoro, fidanzato, famiglia, amici, palestra, gare ecc …
Riesci
a trovare il tempo per tutti, mi dite.
Come
faccio? Non lo so. Distribuzione equa di me .. o almeno ci provo.
Scemità
a parte, il fatto è che io sono così, se proprio non ho un minuto, cerco di
trovarne come posso, e se non è oggi è domani .. ma tempo per chi è importante
lo trovo. J
Fosse
anche per una chiacchierata a mezzanotte dopo gli allenamenti! J
Nacqui
senza di libretto di istruzioni, mi ritrovai catapultata in un mondo che non
conoscevo, all’oscuro di quante gioie mi avrebbe donato e di quanto mi avrebbe
tolto.
Ho
imparato l’amore dagli occhi di mia madre, quando ci si parlava poco; ho
imparato la dolcezza e la pazienza dai gesti di mia nonna, da quelle sue mani
affusolate; ho imparato ad avere il caratteraccio di mio nonno, quando la gente
cerca di prevaricarmi; ho imparato l’orgoglio, la forza ed il coraggio da mio
padre, mentore e guida nei tempi dei casini.
Se
io oggi sono come sono, è perché nella vita ho avuto loro, uniti al dono più
grande che ha fatto si che l’amore si moltiplicasse: i miei fratelli.
Non
sono d’acciaio, crollo anche io a volte.
E
alla gente che mi dice, non t’ho mai visto piangere.
I
forti piangono contro i muri, quando nessuno li vede, perché davanti a chi ha
bisogno, mostrano il loro sorriso più bello.
Come
faccio, quindi?
Vivo,
semplicemente.
Le
notti in bianco, le scazzate, le giornate intere fuori, correre a destra e
manca, non è un problema.
Eh,
ma tu quando ti sposi? E un figlio?
Arriverà
anche quello, col tempo. Per ora, a 24 anni, ho ancora altri progetti.
Ho
smesso di programmarmi la vita, parecchi anni fa, perché tanto più programmi e
i piani vanno a farsi benedire, ragion per cui, vivo giorno per giorno, i
problemi si affrontano nel quotidiano, e poi ehi!
E’
più difficile scalare l’Everest che fare quello che faccio io! :D
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