Presi il mio corpo e ne feci una tela.
Ci dipinsi sopra i sorrisi di quella gente che per
caso incrociò la mia strada;
ci dipinsi sopra il calore di quegli abbracci
inaspettati.
Ci dipinsi il colore delle gote che arrossiscono dopo
un complimento inatteso e il colore rosso che prendono quando godi di un
orgasmo.
Ci dipinsi la sensazione dei brividi; quei brividi che
sanno darti solo un paio d'occhi, che sanno darti delle mani quando ti sfiorano
.. quei brividi che hai sottopelle e non ti lasciano mai.
Ci dipinsi il bagliore che illuminava gli occhi quando
venivano sorpresi.
Per un messaggio, per una chiamata, per una parola,
per un bacio, per un gesto.
Ci dipinsi il gusto amaro della tristezza, quando vidi
che le persone alle quali tu davi cento, non erano disposte neanche a darti
uno.
Ci dipinsi sopra il colore scuro della rabbia, quella
rabbia che ti attanaglia lo stomaco quando le cose non sono come vorresti tu.
Ci dipinsi sopra la delusione. Quella delusione di chi
ti dice A, fa B e magari pensa a tutto l'alfabeto.
Ci dipinsi l'ansia, l'ansia nel ricevere un messaggio,
l'ansia dello sperare che quel led diventi viola, l'ansia per un esame, per una
gara, per una scommessa che speri di vincere.
Ci dipinsi il gusto salato delle lacrime che ti
accompagnano per una notte intera, quando ti scopri ad avere il cuore che
trema, un nodo in gola e un desiderio che non può avverarsi .. destabilizzando
il tuo io, il tuo cervello che vorresti soltanto andasse in OFF.
Ci dipinsi sopra la consapevolezza delle cose che non
posso cambiare, che sono destinate a restare così per volere di una forza
superiore. La consapevolezza del fatto che non si può pretendere di più, se la
situazione non lo consente.
Ci dipinsi sopra la forza, quella forza che ti fa
asciugare le lacrime, abbozzare un sorriso e dire .. "va tutto bene",
anche quando magari poi la verità è un'altra.
Ci dipinsi sopra la sensazione d'impotenza che provai
quando, davanti a determinate occasioni, non potevi far altro che stare a
guardare.
Ci dipinsi sopra rimorsi e rimpianti, che sono sempre
lì, a ricordarmi di quanto di più potevi fare e di quanto non abbastanza hai
fatto.
Ci dipinsi la timidezza che da sempre mi accompagna,
quella che non mi fa dire: "ehi mi prenderei io cura di te se solo me lo
permettessi".
Ci dipinsi sopra la speranza, quell'arcobaleno magico
che fa si che nonostante tutto, tu non smetta di credere.
Ci dipinsi la follia. I gesti assurdi, le parole
lanciate (e che a volte hanno l'effetto di un boomerang ..), gli abbracci
improvvisi, le decisioni impulsive, la follia che ha solo chi vive di pancia.
Ci dipinsi il coraggio, quel coraggio che ha chi fa un
passo avanti e perde per un attimo l'equilibrio. Quel coraggio che fa si che ti
butti, senza se e senza ma, nonostante sai che puoi farti male.
Ci dipinsi sopra l'ardore della voglia, quella voglia
di avere mani addosso, di sentire il corpo tremare e non per il freddo.
Ci dipinsi il dolore della perdita di quelle persone
che ora non fanno più parte del tuo cammino; quelle persone che sai, che prima
o poi, dovrai lasciare andare ..
Ci dipinsi la felicità di vedere esplodere risate
fragorose sulle labbra di chi tieni; la felicità di veder felici gli altri.
Ci dipinsi sopra il sapore dei baci, quel sapore di
fragola, mandarini, di frutta. Quel sapore di buono. Quei baci dati per
volontà, per caso, di nascosto o in faccia al sole; quei baci dati con violenza
quasi a voler marcare ciò che è tuo (o che almeno vorresti lo fosse).
Quei baci pieni di paura che fossero gli ultimi,
quando magari sei lì a volerne altri cento. E cento ancora.
Ci dipinsi sopra l'allegria, quella strana curva sulle
labbra che nonostante i giorni di merda riservavo a chiunque.
Ci dipinsi sopra il colore del sangue, quello versato
da ogni brandello di carne che mi veniva strappato via dal cuore, quando mi si
lasciavano i graffi; quelli che involontariamente mi erano stati inferti e
quelli che consapevolmente ho voluto farmi infliggere.
"Se fa male, vuol dire che è successo davvero. Se
fa male, vuol dire che non è stata fantasia, hai sentito davvero".
Ci dipinsi sopra i miei colori preferiti: il verde e
l'azzurro.
L'azzurro di quel mare in cui annegai e il verde di
quei prati in cui avrei voluto perdermi.
Ci dipinsi sopra le sfumature delle emozioni che mi
hanno avvolto.. quelle che ho saputo frenare, giostrare, attenuare.
Quelle che sono esplose come tempeste estive, di cui
un attimo e passa tutto. Quelle che sono rimaste in sordina, silenziose,
impaurite di non essere capite, apprezzate, ma che erano braci ardenti.
Quelle che non ti aspetti di provare perchè tanto
"ti pare!?", e invece sei lì in balia di qualcosa che non puoi
fermare. Ma devi.
Quelle che ti lasciano l'amaro in bocca, che sono come
quei cocktail fruttati che ti danno la botta, ma che poi quel dolciastro
svanisce.
Quelle spinte, fatte di voracità, fatte di voglia,
fatte di calore, di lenzuola stropicciate, di pelle arrossata che in
quell'attimo fosse per sempre tua; e di non averne mai abbastanza.
Quelle emozioni che sai che solo lì stai bene. Che non
importa del resto. Quelle dove "Al resto del mondo ci pensiamo poi, ma tu
intanto baciami".