♥ .. Dream .. ♥

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venerdì 5 agosto 2016

Ma l'amore così non è un progetto, non è mai come vuoi tu! -V-

Quando ti ho conosciuto avevo qualche anno in meno e molti più sogni nella testa, molti li ho chiusi a chiave in un cassetto mai più aperto per te. Sei arrivato dal nulla, due occhi grandi e un sorriso che avrei portato dentro per tanto tempo. Sei arrivato come una tempesta: atteso, ma dalla forza sopra ad ogni aspettativa, sei entrato nella testa e nello stomaco e sei diventato un pensiero fisso, che la mia agguerritissima contraerea non è mai riuscita ad abbattere, ti sei insinuato tra le maglie delle mie paure e le hai disinnescate una a una. Io ho conosciuto l'amore che hai dentro, quel calore che ti diverti a spegnere per darti un'aria da dannato, ho conosciuto i tuoi difetti, uno ad uno, e ho imparato ad amarli. Il tuo sarcasmo che spunta sempre nei momenti peggiori, l'irascibilità e il nervosismo incurabile.
Ma dei difetti, fondamentalmente, non mi importa tanto. Io ho conosciuto te.
Ti ho visto da ogni prospettiva e angolazione possibile, e mi è piaciuto quel che sono riuscita a rubare in quei momenti in cui abbassavi la guardia e sorridevi, felice e compreso, quando per te, ancora non ero niente.
Mi è piaciuto quell'uomo dall'aria menefreghista, dura, arrugginita, quello che bastano due parole per fargli spuntare le farfalle dentro le costole, quell'uomo con gli occhi dal taglio orientale e mille poesie scritte sulle labbra che non è capace di cacciar fuori. Mi è piaciuto quell'uomo stanco ma con la forza necessaria per tenermi sulle sue gambe, che mi faceva dormire sulle montagne russe delle sue vertebre. Mi piaceva l'amore che riservavi per me: un amore leggero come fumo, un amore vagabondo di viaggi, canzoni sconosciute, di baci nascosti e sorprese fatte talvolta di piccole cose, talvolta di cose così grandi che neppure avrei potuto immaginarle.
Gli anni passavano, ma questo eravamo comunque io e te: due soldati sempre pronti a dichiararsi guerre che decidevamo di perdere, due ghepardi che si avvicinano e, nel frattempo, pensano a come uccidersi, due persone che, in fondo, non troveranno neppure ora il coraggio di ammazzarsi, per scrupolo, per mancanza di coraggio, per troppo amore, forse. Poi un pensiero, più tuo che mio, di creare quel pezzo mancante al nostro puzzle di famiglia felice, quel pizzico in più di lievito che avrebbe reso la torta ancora più buona, lo scotch tra me e te, per tenerci insieme anche quando volevamo scapparcene. È arrivato, e mentre dentro di me cresceva, dentro di te spariva qualcosa: sembrava avessi lasciato a terra le armi e con me non volessi combattere più, finché non ti ho visto estrarre la tua arma peggiore, l'unica in grado di farmi tremare: l'assenza. I baci divennero inutili rassicurazioni, le carezze spegnevano i miei punti di domanda e quei calci provenienti dal mio pancione mi facevano scordare che tu c'eri sempre meno. Quando sei andato via ho passato molto tempo a raccogliere i cocci del mio cuore, mi sono chiesta spesso cosa lei avesse più di me, cosa non ero stata in grado di darti, cosa avessi sbagliato.
Mi hai lasciato dopo anni assieme a smistare la posta, a litigare per l’acqua troppo consumata, a cucinare comunque come volevi tu, perché eri diventato specchio ed io una reazione di riflessione e rifrazione, non esistevo se non guardandoti e mai mi ero vista così me se non in te.
Arrivi a casa sgualcito come sempre, me lo spieghi, pretendi che ti segua già dal secondo minuto che seguì il “Mi sono innamorato di un altra, fattene una ragione”. Mi tremavano i polsi, mi veniva da piangere per amare così forte. Hai piegato le tue magliette non con la solita compostezza e linearità. Mi hai messo da parte nel cassetto come un maglione troppo stretto, arrotolato su sé perché non ne avevi più tempo per starci dietro.
Ci sono storie, dalle quali, uscire non riesci. Fisicamente e mentalmente, non puoi. Ti ci aggrovigli, loro sono il cielo e tu la mosca che sbatte contro il vetro nel tentativo di prenderne anche un po’. Ci sono certe storie che sono un vicolo cielo, puoi tornare indietro ma resti. Hai scelte ma vuoi non averne.
Poi ci sono quelle come la mia, la definirei storia di amore, di apparentemente due che tentano di tastare il futuro e alla prima difficoltà uno torna indietro, le scelte le ha e le prende al volo. E’ la classica che appena stai assieme all’altra pensi che la vita inizi da lì, da una sorta di promessa platonica, e invece da lì mai hai iniziato e ci finisci a fare i patti con te stesso, ti chiedi come abbia potuto essere così indulgente, così senza paletti, ingenuo.
Ma siamo noi, questi, che maggiormente e certamente dopo aver metabolizzato, riprendiamo. Non scappiamo, ricostruiamo. E potrà pur sembrare vendicativo ed egoista ma un giorno spereremo che sarete in quella situazione in cui vi pentirete talmente tanto di non aver saputo restare e, con rammarico, saperci già persi. Mi viene da piangere ma lo trattengo, ti ho tenuto dentro a lungo.
Ma poi vedi, dopo tanto tempo che ho cercato due occhi con un taglio diverso dal tuo, con un sorriso diverso dal tuo, dopo aver sperato di poter amare di nuovo qualcuno che non avesse il tuo stesso viso, mi trovo così, a ridere senza vergogna, paura o insicurezza, con qualcuno che non sei tu. E vedi, a differenza tua, non ci sono volute nemmeno due parole, corteggiamenti, tante storie per conquistarmi. Niente. Ma in fin dei conti è così che nascono le vere storie d'amore, dal niente, inaspettate, attese certamente, come si aspetta un treno alla stazione senza sapere neppure un orario. È arrivato, con quei suoi occhi grandi, come i tuoi, il tuo stesso sorriso e quel tuo stesso carattere testardo. Mi rendo conto che è stupido pensare che si possa amare qualcuno così tanto simile ad un amore che ci ha fatto così male: ma il cuore è un muscolo involontario, comanda lui, sulla testa, sul corpo, su ogni singolo tremolio delle mie mani. Mi guarda, non dice nemmeno una parola, si stringe sul mio petto e avvolge la sua mano intorno al mio dito indice, forte come a non volermi lasciare più. Mi basta ora solo una parola per innamorarmi di lui ogni singolo giorno come fosse il primo, mi basta una sola parola per ricordarmi di quanto questo, e solo questo, potrà essere il mio eterno amore, capace di aver rimesso insieme tutti i pezzi del mio cuore: mi chiama "mamma" ed io ricomincio ad amare.


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